Perché Dio Premia i Buoni e Castiga i Cattivi?

Un pensiero su “Pillole di Catechismo di San Pio X (Commentato da p. Dragone)”
  1. La condanna al lavoro non è conseguenza del peccato originale, tant’è che Gn 2, 15 dice: “Dio il Signore prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden affinché lo lavorasse e lo custodisse” (tulit ergo Dominus Deus hominem et posuit eum in paradiso voluptatis ut operaretur et custodiret illum). Effetto del peccato sono invece la fatica e talvolta l’improduttività del lavoro (non a caso il nostro lemma “lavoro” viene dal latino “labor”, che significa appunto “fatica”); così infatti si legge in Gn 3. 17-19: “All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato ‘Non ne devi mangiare’, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. // Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre. // Con il sudore del tuo volto mangerai il pane finché tornerai alla terra dalla quale sei stato tratto poiché polvere tu sei e in polvere tornerai»” (ad Adam vero dixit: quia audisti vocem uxoris tuae et comedisti de ligno ex quo praeceperam tibi ne comederes maledicta terra in opere tuo in laboribus comedes eam cunctis diebus vitae tuae // spinas et tribulos germinabit tibi et comedes herbas terrae // in sudore vultus tui vesceris pane donec revertaris in terram de qua sumptus es quia pulvis es et in pulverem reverteris).
    Tanto per sommesso dovere di carità fraterna. Laudetur.

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